Impazza su tutti i media la foto del Puente de Tienditas bloccato, dal perfido Maduro, con alcuni tralicci poggiati sull’asfalto, due container e una autocisterna, per impedire “aiuti umanitari” provenienti dalla Colombia. Intanto una domanda: ma chi penserebbe mai di bloccare un ponte con strutture (tra l’altro non presidiate da forze armate) che possono essere facilmente rimosse, ad esempio con la spinta di un banale camion?
In realtà, la storia del ponte “bloccato da Maduro”, è completamente diversa da quella che ci raccontano i fautori del “regime change”. Il ponte, e tutto il tratto autostradale che lo serve, nonostante sia stato completato nel marzo 2017 NON È MAI STATO APERTO AL TRAFFICO per tutta una serie di diverbi tra Colombia e Venezuela. Chi volesse sapere qualcosa su questi diverbi (sostanzialmente, una questione di soldi e di gestione dei punti dogana) non ha che da leggere questo articolo, risalente all’aprile 2017 e corredato anche dalla famosa foto aerea nella quale oggi appaiono i tralicci poggiati sull’asfalto, i due container e l’autocisterna.
Si, ma chi ha messo, oggi, questi ostacoli sul ponte?
Non abbiamo prove per attestare i responsabili della messinscena. La prima foto aerea che la mostra, comunque, è di proprietà della statunitense Getty Images che, priva della filigrana, la vende ai media per 475 euro. Magari, se il giornale che se la compra è contro Maduro, fa pure qualche sconto.
P.S. Sull’account Twitter del Segretario di Stato Mike Pompeo c’è pure chi si industria a corredare l’ormai famosa foto del ponte con quella di bambini denutriti in conseguenza del “blocco voluto da Maduro”. Peccato che si tratti di bambini del Guatemala
Francesco Santoianni